Il mito
La rivoluzione (D.Gargiulo)
L'ultimo giorno del suo regno (e' il 16 Luglio, giorno della festa del Carmine), Masaniello affacciandosi alla finestra di casa sua, pronuncio' uno dei
suoi ultimi discorsi. ""Popolo mio....", così iniziava sempre, "ti ricordi, popolo mio, come eri ridotto..."
Descrivera' tutti i vantaggi ottenuti con il suo governo. I privilegi, le gabelle tolte. Ma sa benissimo che presto verra' ucciso, ed e'
proprio questo il rimprovero. Vigilare sulle liberta' ottenute. In questo discorso si vede un Masaniello ridotto pelle ed ossa, gli occhi spiritati.
Qualcosa e' cambiato nel suo fisico, qualcosa di grave. E questo qualcosa riprendera' possesso della sua coscienza e lo portera' a concludere
il discorso in maniera farneticante, compie gesti insulsi, si denuda, tanto che il popolo venuto ad ascoltarlo, lo fischiera' e lo deridera'.
Corre verso la chiesa del Carmine. Si porta sul pulpito, ma la sua mente e' sempre piu' annebbiata. Verra' portato in una delle stanze del convento.
Ma il suo nemico Ardizzone con dei suoi compari lo trovano e lo uccidono con 5 archibugiate. Uno di loro, Salvatore Catania, gli stacchera' la testa con un coltello e
la portera' al Vicere' come prova. Il corpo fu gettato nelle fogne. Ma il popolo si rese conto presto di aver perso un capo, un riferimento, la guida che aveva dato la vita per loro
: si sentirono soli. I resti mortali di Masaniello verranno ricomposti e degnamente sepolti nella chiesa del Carmine. Ma verranno, dopo circa un secolo, tolti e dispersi da Ferdinando IV per timore
che il mito di Masaniello potesse rinascere. I nemici o coloro che lo vollero morto moriranno tutti. Da Genoino a Maddaloni. La rivolta verra' sedata con l'arrivo di Giovanni D'Austria. La moglie Bernardina,
rimasta sola, per mangiare si diede al mestiere piu' vecchio del mondo: prostituta in un vicolo del Borgo S.Antonio Abate. Quì verra' piu' volte picchiata a derubata dai soldati spagnoli suoi clienti.
Morira' di peste nel 1656.
Cio' che resta di Masaniello e' una lapide nella chiesa del Carmine, una statua nel chiostro ed una piazzetta a suo nome formata da un palazzone in cemento armato. Interessante l'ipotesi di
Ambrogio da Licata secondo cui i resti di Masaniello siano poco distanti dalla chiesa: nel porto a circa 10 metri di profondita' proprio sotto un silos. Il mito di Masaniello attraversera' tutta l'Europa, dall'Inghilterra
alla Polonia e sara' sempre sinonimo di liberta' ed eguaglianza. Quella liberta' e quella eguaglianza conquistata con la Rivoluzione Francese.
(by Umberto de Fabio)
Masaniello.
Napoletanita'.
Umberto de Fabio
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