Troisi e la televisione: che rapporto strano...
Certo è che la televisione,uno dei principali media oggi che
la cultura è massificata, è decisamente importante nella
carriera di un qualsiasi artista e sicuramente lo è stata anche
in quella di Massimo Troisi.
Bisogna smetterla di denigrare la TV a tutti i costi perché
se usata bene può essere anche utile e divertente.Il problema, casomai
è l'utenza, il modo in cui si gestisce.
Troisi ha iniziato ad avere rapporti con la televisione all'inizio
della sua carriera, quando iniziò a fare NON STOP per la RAI agli
inizi degli anni '80. Questo programma era dedicato ai nuovi comici che
avevano l'opportunità di farsi conoscere al grande pubblico italiano.
Troisi, con la Smorfia, trasponeva in TV i lavori teatrali più divertenti
e così si è inserito come comico a piani voti negli anni
'80 in Italia.
La TV diventa perciò, tra i vari mass media, una tappa obbligatoria
da seguire nel percorso di un artista che vuol farsi conoscere.
Troisi oltre ai passaggi televisivi dei vari film, ancora oggi presenti
nei palinsesti delle varie reti, è stato parte attiva in numerosissimi
spettacoli televisivi, da "Blitz" di Minà, "Domenica IN" ai tempi
di Pippo Baudo, fino a Mixer di G. Minoli; inoltre è stato uno dei
personaggi più intervistati in assoluto. Recentemente G. Minà,
da sempre grande amico di Massimo, ha realizzato con la collaborazione
di altri personaggi (non ultima Rosaria, la sorella di Massimo) diversi
special: oltre ad "Alta classe" (RAI - 1992) il recentissimo "Il mondo
di Troisi", realizzato dopo la sua scomparsa.
Ma cosa diceva Massimo Troisi della TV?
In un'intervista per "Spettacolo in confidenza" con Annamaria Mori,
Troisi dice proprio così: "Ma chi 'a ritt' ca nun me piace... forse
quando l'ho detto era una bugia perché la verità è
che mi piace dire bugie, sono un creativo... no, io la vedo la televisione,
vedo di tutto anche le cose brutte, la tengo la continuamente accesa...".
Come dire, non tutta la TV viene per nuocere.
In effetti, non è che Troisi amasse la TV, ma la tollerava.
Il problema è che la TV impaurisce, perché brucia le
immagini in maniera impressionante. Gli attori del cinema passato facevano
sicuramente a volte film bruttini, ma si vedevano di meno soprattutto perché
i passaggi televisivi erano pressoché inesistenti. Quindi per un
attore di oggi la TV è un media importante, ma fa paura, si rischia
di finire su Blob, che è una trasmissione intelligente ma con dei
limiti, perché in un certo senso non solo brucia, ma censura le
immagini, le delimita e le rinchiude in un ghetto: quello di una sola significazione.
I comici della vecchia guardia sono durati tanto, perché, a
parte l'indiscutibile bravura, c'era sicuramente meno competitività
ed inflazione di adesso.
Forse un paio di programmi utili in TV, chiaramente per il cinema e
per l'arte, sono Videosapere (che comprende anche VideoZorro) e Schegge
(RAI 3), che permettono di rivedere cose interessanti e forse un po' dimenticate.